In attesa del 26 marzo, vi lascio in compagnia di La guerra è finita.
Buona musica a tutti .
Per la seconda edizione consecutiva il vincitore del Festiva di Sanremo è un ragazzo Mediaset, per la precisione un pupillo del famoso show Amici.
Anche la canzone, neanche a dirlo, è targata Amici, opera di Pierdavide Carone.
Beh, chi se ne frega, se questo ragazzo ha talento e si presenta con una canzone degna di questo nome.
Sottolineo se.
La canzone vincitrice del sessantesimo festival della Canzone italiana, su carta la più bella e rappresentativa della nostra tradizione musicale, non è brutta.
È banale, che è peggio.
A parte la faccenda dell'amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi, che ti lascia qualche secondo fermo ad immaginare come cavolo la faccenda sia realizzabile contro tutte le leggi della fisica, la canzone scivola come l'acqua, e non per freschezza e trasparenza.
Non la melodia, non certo il testo e , diciamocelo, sicuramente non la voce del cantante.
Forse a questo Sanremo mancava La canzone, quella bella, ma bella davvero.
Ma che brani meritevoli ci fossero, almeno più di quello di Scanu, è un dato oggettivo.
Forte la reazione dell'orchestra e del pubblico in sala ma credetemi, vi sembrerebbe mite se aveste visto me che imprecavo facendo avanti e dietro davanti al televisore alle ultime battute della finale).Secondo posto per il trio.
Per più di un secondo, giuro, ho temuto vincessero addirittura.
Quello che penso di questa formazione e del brano proposto, ahi me non è cambiato affatto(vedi post precedenti). Inutile aggiungere altro.
Mengoni, visibilmente deluso, terzo.
Nella vittoria ci aveva creduto, e con lui io e molti altri.
Una canzone non eccezionale ma, rapportata alle tre finaliste, indubbiamente la migliore(bello sforzo, devo ammetterlo).
Resta il fatto che il signor Mengoni sia un ragazzo di sicuro talento(che piaccia o no, non si può dire che non sappia cantare ed interpretare) e che possieda il giusto mix di savoir faire, voce e faccia tosta per fare cose buone. Quanto e come, concordo con quanto dichiarato dalla Maionchi qualche giorno fa, lo deciderà il repertorio.
Un applauso, uno in più, alla vincitrice del premio Mia Martini, Malika Ayane.
Ruggeri FUORI,
Il terzetto meraviglia in finale.
Povia in finale ( e si sapeva, a questo punto non è da escludere che vinca).
Idem per Scanu( anche se, a onor del vero, il pezzo per quanto possibile è migliorato).
Stendiamo un velo pietoso.
Shhh.
Un applauso all'artista ed allo splendido arrangiamento regalatoci stasera con i bravissimi ed indimenticati Decibel.
Complimenti ed in bocca al lupo alla Zilli, che se non la vittoria di categoria ha strappato meritatamente il premio della critica.
Appuntamento a domani, con tutti i commenti.
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