1967, New York .
Esce uno degli album fondamentali nella storia del rock, una pietra miliare cui numerosi artisti si sarebbero ispirati in futuro, ma quasi nessuno lo nota.
A posteriori, quest'album ha fatto la storia.
"Soltanto cento persone acquistarono il primo disco dei Velvet Underground, ma ciascuno di quei cento oggi o è un critico musicale o è un musicista rock" (Brian Eno)
Non un riferimento in copertina né a un titolo né al gruppo, solo la banana gialla e il nome dell'artista e produttore Andy Warhol (blasfemia liquidarne così il genio).
Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison, Maureen "Moe" Tucker e la cantante tedesca Nico ( in Femme Fatale, All Tomorrow's Parties e I'll Be Your Mirror).
Due giorni di regiatrazione in un decrepito studio di New York, lo Scepter Studios, 11 brani, chi più chi meno indimenticati.
Sunday morning
I'm waiting for the man
Femme fatale
Venus in furs
Run run run
All tomorrow's parties
Heroin
There she goes again
I'll be your mirror
The black angel's death song
European son
Nella cover del primo lp si suggeriva di togliere la buccia alla banana in copertina.
Il percorso di ascolto dell'album non è nulla di diverso: dalla ballata fintamente eterea di Sunday morning alla poesia decadente di Venus in furs.
Pell slowly and see
(Avviso di servizio rivolto a chiunque volesse acquistare l'album. È in uscita con il mensile XL, numero di febbraio, al costo complessivo di 12,40 euro)
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